
Non sono migliore di un carabiniere. Mi sento peggiore di lui. Perché se avessero ucciso un mio collega e amico, a coltellate, in servizio o fuori servizio, sarei diventata una belva. Per fortuna non rappresento lo Stato. Ma lo Stato e chi tanto punta il dito contro chi ha bendato un presunto omicida, dovrebbe pensare che prima di essere ciò che esercitiamo di essere, siamo persone. Agiamo d’istinto. E possiamo sbagliare. Ma possiamo anche essere immediatamente perdonati. Io quel carabiniere l’ho già perdonato o forse non l’ho mai incolpato. Mi stupisce che politici spesso indagati per usare il potere della società a fini personali e delle proprie famiglie di riferimento, si scaglino con così tanta rabbia contro chi non ha fatto altro che bendare colui che avrebbe ucciso un fratello di sangue, accoltellandolo senza pietà. Ha sbagliato? Ha già pagato. Mentre il presunto omicida forse un giorno pagherà.