
Massimo Mauro (Responsabile comunicazione federazione Estero Partito Comunista). Tu sei uno scrittore che si è trasferito in Spagna nel 2014. Come giudichi ciò che sta accadendo in Italia dal punto di vista politico e che commenti fanno gli spagnoli a riguardo?

Alla tua domanda rispondo su due piani diversi e da osservatore non politico. La Spagna e gli spagnoli sono sempre convinti che noi siamo ricchissimi, ci salveremo, perché memori di una letteratura e cinema che ci fa vedere così: moda, cibo, etc. Pensano che la tangentopoli che stanno vivendo sia la peggiore del mondo, poi quando gli dai qualche dato sui nostri ultimi 70 anni rimangono a bocca aperta. Ovviamente gli italioti (ti prego di rimarcare questa parola) che arrivano qua, si dividono in tre nette categorie: le persone per bene come noi che hanno deciso di lasciare la m…., i lestofanti che vengono qui a truffare gli italiani stessi e non risparmiano gli spagnoli, e infine quelli che provano, per disperazione e senza professionalità, un’uscita dalla vita. Purtroppo il più delle volte fracassano e tornano con le pive nel sacco.
Il mio punto di vista è prettamente marxista. In Spagna, come in Italia, si stanno affrontando da decenni alcune forze finanziarie che, sul modello americano politico, finanziano i loro cavalli, che sperano siano vincenti. Il problema maggiore è la gente, ignorante e non acculturata. I comités fanno un lavoro solo di poco conto, gli eletti sono sempre imprenditori, il sistema consolare è alla frutta, esattamente come il Paese. Certo che ci sono ancora delle brave persone, ma tutte isolate e si sentono defraudate economicamente e culturalmente. Quando qui in Spagna parli con un italiano, si aspetta che tu gli risponda quello che sente dalla TV e dai populisti. Quando vede che sei assolutamente non d’accordo, ti tratta come un derelitto. Quindi ho poche amicizie, per lo più straniere. Preferisco frequentare solo gli italiani seri e coscienti di quello che sta succedendo. Preferisco così.
Scusate se sono stato troppo lungo. Besitos a todos.