
Sono passati dieci anni dalla tragedia Thyssenkrupp, quando nella notte del 5 dicembre 2007, sette operai morirono nell’incendio dell’acciaieria, a Torino. Quel giorno ero di cronaca e ho documentato l’accaduto, insieme a tanti altri colleghi. Il solo ricordo, mi fa stare male. Nei giorni, mesi, anni successivi, ho continuato a occuparmi del caso, portando nel cuore le lacrime dei familiari. Anche se non lavoro più in tv, voglio continuare a non spegnere i miei pur “umili riflettori” su questa ferita, che per i familiari delle vittime è ancora aperta.
Giustizia è stata fatta? Chiedetelo a chi oggi, come tutti i giorni da allora, è al cimitero a portare un fiore al suo caro, morto per il lavoro, morto sul lavoro, morto per uno stipendio da operaio, uscito di casa per non tornarci mai più.
E’ servito il sacrificio, seppur involontario, di Antonio Schiavone, Roberto Scola, Angelo Laurino, Bruno Santino, Rocco Marzo, Rosario Rodinò, Giuseppe Demasi? Secondo il Presidente Mattarella in questi dieci anni sono stati fatti passi avanti sulla prevenzione degli incidenti sul lavoro, e non solo. Io credo che sia una frase fatta, una frase che non si può non pronunciare quando le istituzioni devono ricordare tragedie simili. In dieci anni, in realtà, il lavoro in Italia, e non solo la sicurezza sul lavoro, ha fatto un passo indietro, da tutti i punti di vista. Stipendi da fame, contratti scritti sulla carta igienica, lotta tra poveri per un posto precario. Questa è la mia fotografia della realtà lavorativa italiana, diversa da quella scattata dal Presidente e da chi come lui fa finta, a mio avviso, di non vedere.
Un’altra tragedia vergognosa! Nessuna giustizia é stata fatta,come se i lavoratori fossero automi senz’anima
"Mi piace"Piace a 1 persona