Non ho mai conosciuto Aldo Moro. A dirla tutta avevo soli sei anni quando fu rapito e poi ucciso. Eppure, ancora oggi, riguardando le immagini di quel 9 maggio del 1978, soffro per lui.
La mia famiglia non è mai stata democristiana. Quindi il mio non è un legame politico. E’ la sua storia ad avermi lasciato questa ferita aperta.
Ho letto libri, ho cercato di capire, nel mio piccolo d’indagare. E’ stato ucciso dalla Brigate Rosse ma chi ha voluto la sua morte? Una domanda con tante risposte ma nessuna certezza.
Tra leggende metropolitane e verità nascoste questa, come tante altre tragedie italiane, resterà per sempre avvolta dal mistero. Un mistero che fa male, così come fa male ascoltare chi ci rappresenta urlare a gran voce che “non bisogna mai smettere di cercare la verità”. Altro che mai smettere di cercare…In questo caso bisognerebbe smettere di NASCONDERLA questa SCOMODA quanto BENEDETTA verità.
Sarebbe così bello, quanto inverosimile, che chi di dovere dicesse ai tanti che pensano di sapere: “Ciò che pensate corrisponde ai fatti accaduti in quei 55 giorni di quasi quarant’anni fa”. Il problema è che “chi di dovere” magari non c’è più e ha seppellito con sé questo maledetto segreto.