La prima notizia che ho sentito questa mattina è quella di un processo per stupro su una bambina, finito in prescrizione, a Torino. La giustizia lenta (20 anni) non è giustizia.
Nessuno si mette nei panni della vittima, che da bambina è diventata donna? E’ a lei che oggi va il mio pensiero e alle vittime come lei, che non devono mai perdere il coraggio e la voglia di denunciare, pensando che tanto non serve a nulla. Serve a se stessi, così come la notizia di oggi dovrebbe servire a portare chi di dovere a rivedere i tempi di uno dei tanti sistemi malati del nostro Paese. Perché la lentezza, per la giustizia, è una malattia ma non terminale. Si può e si deve curare. Sempre che se ne abbia voglia. 😦