Mai come in questo ultimo anno, molti di noi si sono resi conto di quanto sia importante l’amore, io per prima. Amare non è facile. È un lavoro quotidiano. A volte ti vien voglia di dimetterti, altre speri che l’altro ti licenzi, anche senza giusta causa.
C’è chi getta la spugna subito e chi lotta perché crede in questo sentimento.
Io e Max litighiamo una volta a settimana e minacciamo di lasciarci una volta l’anno. Eppure, come direbbe Vasco, dopo dieci anni, siamo ancora qua. Una coppia imperfetta…in perfetta sintonia.
Il virus ha impoverito tanti di noi. Il tutto mentre i politici hanno continuato a percepire il solito, a mio avviso elevato, stipendio. Ma mai come in questo periodo erano soldi meritati. E’ ormai un anno che sono in guerra contro il nemico invisibile. Per questo, non me la sento di criticare il loro operato, anche se una parte di me avrebbe una voglia irrefrenabile di farlo.
Adesso sembra si siano resi tutti conto, o quasi, che non sono in grado di salvare l’Italia da una morte annunciata. Meglio lasciare questa patata bollente a qualcuno che venga…da fuori.
Difficile non stimare Draghi, uomo in grado di far quadrare i conti, senza calcolatrice. E qui non stiamo parlando di fare 2+2. Ma la nostra politica porta a casa comunque una brutta sconfitta e questo, in parte, mi addolora.
La politica è lo specchio della società? Per quanto mi riguarda, purtroppo, quello specchio si è rotto da tempo.
Ciao, mi chiamo Sean. Sono inglese ma mezzo italiano. Ci sono molti italiani a Cabo Verde? Mille grazie.
Carmen Vurchio
Ciao Sean.
È un piacere che tu mi abbia scritto. Ti rispondo volentieri.
Gli italiani residenti a Cabo Verde sono 550, mentre coloro che vivono un po’ qui e un po’ in Italia, sono circa 1200. Dati ufficiosi.
Ti farà piacere sapere che quasi tutti i caboverdiani parlano italiano, chi più, chi meno. Cosa non da poco, per chi non conosce il portoghese o il creolo, dialetto locale. Il merito è dell’ing. Andrea Stefanina, un imprenditore che vent’anni fa ha deciso di scommettere su questa terra, allora di nessuno, puntando principalmente su Sal: un’isola che prima del suo avvento, viveva di pesca, oltre che di produzione di sale, e che lui ha trasformato in una meta turistica. L’ing. Stefanina ha acquistato terreni e iniziato a costruire, dando lavoro a un fiume di abitanti di questo luogo incantato, quanto incontaminato. Ovviamente lui e i suoi collaboratori, tutti arrivati dall’Italia, parlavano la nostra lingua che, giorno dopo giorno, anno dopo anno, è diventata di casa.
Ciao Carmen, ho trovato il tuo sito e avrei piacere di fare una chiacchierata con te. Mi piace viaggiare, ho vissuto all’estero per periodi più o meno lunghi… in particolare alle Canarie e in America centrale (Panama). Ora dopo anni in Italia sto pianificando il mio trasferimento definitivo. Ho poco tempo e devo decidere in fretta. Sto pensando a Capo Verde. Vorrei chiederti due/tre cose:
L’ing. Andrea Stefanina è stato il pioniere del turismo italiano a Sal e sono sicura che sarà il pioniere del ritorno della quiete sull’isola, dopo la brutta tempesta provocata dal Coronavirus.
Tifo per l’Italia, perché torni alla normalità. Tifo per Capo Verde, che da dieci anni è la mia seconda casa. Tifo per tutti noi, che meritiamo di tornare liberi, senza accelerare i tempi, senza perdere la pazienza, senza perdere la speranza.
Non è facile e il rischio di deprimersi è dietro l’angolo ma se affrontiamo il tutto senza stress, allora sono sicura che saremo noi a vincere questa brutta guerra.
Lo spero soprattutto per i giovani, che meritano di poter tornare presto a respirare.
Qualcuno difende Silvia Romano e qualcun altro la offende. Sindrome di Stoccolma o meno, sono felice che ci siano persone pronte a rischiare la vita, pur di prender parte a missioni umanitarie. Ma quando prendono questa decisione e vanno in territori non proprio amichevoli, rischiano tanto e lo sanno. Rischiano di essere rapite, violentate, torturate, uccise. Continua a leggere “Silvia Romano, difesa e offesa.”→